Come stare bene seguendo i ritmi della natura
Ogni anno in un certo senso succedono sempre le stesse cose, secondo ritmi noti e un andamento atteso.
Mese dopo mese, stagione dopo stagione, sappiamo cosa accadrà, ce lo aspettiamo, tanto che rimaniamo stupiti se qualcosa non va come dovrebbe andare, come è sempre andato, come ci hanno insegnato i nostri genitori, i nonni, i maestri, i saggi.
Anno dopo anno abbiamo constatato che i loro insegnamenti sono corretti. D’inverno fa freddo e scende la neve, d’estate fa caldo e ci sono le zanzare… Siamo pronti a tramandare anche noi la sapienza acquisita.
Sappiamo riconoscere una serie di segni e sappiamo trarne precise indicazioni su ciò che sta succedendo, sui cambiamenti in atto.
Oggi per esempio inizia ufficialmente la primavera, ma non c’era bisogno del calendario per accorgersene. La temperatura sta salendo, fa buio più tardi, il paesaggio cambia aspetto, la terra si ricopre di erbetta e di fiorellini, le gemme sugli alberi esplodono di fiori colorati, i vialetti e le balconate delle case si riempiono di piante rigogliose, gli uccellini tornano a cinguettare, i gatti miagolano impazziti, in preda a tempeste ormonali, i cani al guinzaglio strattonano i loro accompagnatori ogni volta che incrociano altri esemplari simili, tentando impossibili avvicinamenti nonostante il guinzaglio al collo li faccia soffocare…
Siamo al giro di boa: nell’eterno moto della Terra intorno al Sole oggi la notte e il giorno sono pressoché identici, secondo il significato letterale di equinozio, ovvero il giorno che indica l’inizio della primavera.
Si esce dunque dal buio dell’inverno e si torna verso la luce. Gli animali non più intimoriti dal freddo si svegliano dal letargo, recuperano vigore, escono dalle loro tane. La linfa torna a scorrere nelle piante e sviluppa tutto il proprio potenziale, messo a dura prova dalle basse temperature invernali.
L’equinozio di primavera, in quanto simbolo della natura che rinasce, è giorno di festa in molte tradizioni e religioni. Anche nel cristianesimo la definizione della data in cui festeggiare la Pasqua fa riferimento a tale giorno, lasciando intravedere una precisa correlazione tra la rinascita primaverile e la Resurrezione.
Si torna a stendere il bucato sui balconi, si fa prendere aria per l’ultima volta ai maglioni, in vista del “cambio dell’armadio”, ci si veste più leggeri e con colori più chiari, si fa prendere aria alla casa, decine di persone entrano ed escono dai consorzi, portando via interi plateaux di primule, violette, piante aromatiche, sacchi di terriccio, concimi e attrezzi per il giardinaggio.
In generale c’è più vivacità e buon umore, maggior vigore fisico e psichico, anche se il “cambio di stagione” può dare un senso di affaticamento, non siamo ancora del tutto svegli, siamo disorientati da questo improvviso cambiamento di stato, vorremmo “poltrire” ancora un po’.
Un po’ come accade ogni giorno, che segue un corso paragonabile al corso delle stagioni. La primavera è come il risveglio mattutino, preparatorio all’attività del pieno giorno, ovvero all’estate; un po’ alla volta le energie spese vengono meno, si va verso il tramonto, verso l’autunno, tempo per chiudere la giornata/l’anno e predisporsi verso il riposo notturno/invernale.
È utile, se non necessario, mettersi in sintonia con i ritmi naturali,
ascoltare e seguire i cambiamenti dentro e fuori di noi, sfruttare i venti per andare nella direzione voluta senza sforzo anziché opporvisi, resistere al movimento o addirittura andare contro vento.
I saggi, osservando la natura e seguendone il corso sanno che la primavera è
- tempo di risvegliarsi dal sonno, tempo di riprendere ad agire;
- tempo di semina, di preparazione del terreno, nella speranza/certezza di futuri raccolti;
- tempo di potatura, di eliminazione del superfluo, per indirizzare l’energia vitale ai frutti che inevitabilmente prenderanno il posto dei fiori;
- tempo per approfittare dell’energia naturale per metterla al nostro servizio, di sfruttarne la forza per fare meno sforzo;
- tempo di amoreggiare, di appassionarsi alla bellezza e ai figli che ne nasceranno.
Nella natura tutto è teso in questa direzione, allo sviluppo della specie. Anche gli innocui fiori sono un meraviglioso inganno, uno stratagemma per garantire l’impollinazione e lo sviluppo di nuove sementi, attraendo con il loro profumo e i loro colori miriadi di incoscienti apine…
E se allora anche noi, che viaggiamo a velocità supersoniche sopra una gigantesca palla che gira intorno ad un’altra ancora più gigantesca palla infuocata in mezzo all’universo infinito, provassimo a partecipare attivamente a questo moto perpetuo, a guardare la nostra bellezza nel momento in cui più facilmente si manifesta e a immaginare a quali possibili frutti tale bellezza è destinata?…
Non mi resta che invitarti a lasciare un tuo commento, augurandoti
Buona primavera!