Tutta colpa della memoria

Sì! “Tutta colpa della memoria”, penso quando vedo le persone arrovellarsi sul proprio passato, pensare e ripensare ai torti subiti, alle esperienze negative, ai brutti ricordi.

Spunti di riflessione nel Giorno della Memoria

Sì! “Tutta colpa della memoria”, penso quando vedo le persone arrovellarsi sul proprio passato, pensare e ripensare ai torti subiti, alle esperienze negative, ai brutti ricordi. Spesso dico loro che è come continuare a riaprire una ferita che sta rimarginando, farla tornare a sanguinare, tornare a provare più e più volte lo stesso dolore iniziale, tornare a sentire le stesse parole, le stesse frasi, come in un vecchio vinile graffiato, che impedisce alla puntina di andare avanti, continua a “saltare” tornando indietro.

Perché non ci rendiamo conto dell’assurdità di tutto questo?! Perché non lasciamo al passato i dolori del passato e proviamo a vedere le nuove scene che ci riserva il futuro? Un film procede! Non vediamo all’infinito la stessa scena! Altrimenti penseremmo che è uno scherzo di cattivo gusto, o che magari si tratta di una nuova forma d’arte, peraltro discutibile, o che il regista vuole provocarci, farci pensare che è proprio così che a volte procede la nostra vita, ripercorrendo sempre le stesse strade, gli stessi pensieri, in modo compulsivo, noioso, doloroso.

“Beati gli smemorati” allora penso. Si svegliano al mattino sempre “puri”, non inquinati da quello che è successo il giorno prima, la notte resetta tutto e ricominciano da capo.
Peccato che dimenticano anche le cose belle della vita…
Ma è proprio qui il punto!!

Così presi dai ricordi nefasti ci dimentichiamo delle esperienze positive, non ne teniamo conto, non ci rendiamo conto che ce n’è “tante quante”…
In fondo selezioniamo nella realtà ciò che corrisponde a ciò che crediamo.

Se credi che l’uomo è malvagio puoi trovare innumerevoli prove!
Se credi che è un essere fondamentalmente buono ne troverai altrettante!

Oggi ricorre il “Giorno della Memoria”, dedicato al ricordo di un cupo periodo storico, caratterizzato dall’esaltazione delle differenze razziali e dalla persecuzione degli Ebrei.
Ma non è l’unica occasione per ripensare alle brutture del passato.
Ogni volta che assisto a tali spettacoli mi chiedo che bisogno c’è di continuare a sottolineare quanto diabolico sia capace di essere l’uomo! Perché indugiare sui sistemi di tortura, sul numero di vittime, su immagini terrificanti?! A volte penso che l’uomo sia avido di sangue, di immagini di uomini sofferenti, vuole vedere, vuole sentire! Forse siamo così anestetizzati e poco entusiasti della vita che sentiamo il bisogno di stimoli di morte per tornare a sentire l’adrenalina scorrere nel nostro corpo. O forse vogliamo essere sicuri che il male non ci appartiene, fintanto che lo vediamo all’esterno, nelle persone che ci circondano, nei delinquenti e negli assassini.

Il fatto è che ci lasciamo ingannare dalle apparenze: la persona che sei pronto a condannare può rivelarsi amorevole in modo inaspettato, le persone aggressive in fondo sono deboli, le persone cui sembra non manchi nulla magari si sentono vuote. Anche tu avrai sentito dentro di te conflitti tra tensioni opposte: istinti di vita e istinti di morte, dicendola con Freud.

Allora qual è la verità?
La verità è che fintanto che restiamo appiccicati alla materia, “terra terra”, non riusciamo a volare!
Fintanto che guardiamo la realtà attraverso le notizie del Telegiornale rischiamo di confonderci! Fintanto che continuiamo a nutrirci di ricordi negativi e portiamo rancore verso gli altri e la Vita non troveremo mai le risorse per spingerci oltre!

Così presi dai ricordi nefasti ci dimentichiamo delle esperienze positive, non ne teniamo conto, non ci rendiamo conto che ce n’è “tante quante”…
In fondo selezioniamo nella realtà ciò che corrisponde a ciò che crediamo.

L’uomo è naturalmente orientato in senso evolutivo, verso il benessere e la felicità e verso le migliori condizioni che possono favorirle. A volte le circostanze della vita fanno inceppare questo meccanismo naturale, ma in fondo sta a noi scegliere se continuare a guardare il guasto o provare a ripararlo e riprendere il cammino!

E tu? Che ricordi hai della tua vita? Sono ali o zavorra?!

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Luciano Cirino

Sono psicologo e psicoterapeuta, musicista per passione, ho approfondito il profondo legame tra Arte e Psicologia. Ogni giorno mi esercito nell’Arte di vivere sereni, svolgendo attività utili e piacevoli e coltivando passioni e buone relazioni.

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